Favola per i bambini di tutto il mondo

Parole luminose

UNA FAVOLA PER I BAMBINI DI TUTTO IL MONDO

Una volta, tanto tempo fa, gli uomini vivevano su un altro pianeta molto distante dalla Terra. Era il pianeta di Colorful e, a quel tempo, le persone erano un po' diverse da come le conosciamo noi, infatti, la loro pelle era colorata e, quindi, esistevano uomini verdi, arancioni, beige, fucsia, insomma, uomini e donne avevano tanti colori ed erano tutti molto felici di questo perchè quel pianeta, grazie a tutti questi colori, era splendido. Tutti i turisti che andavano a visitarlo da ogni parte della galassia si stupivano della sua bellezza e della gioia dei suoi abitanti e chiedevano: "Ma come fate ad andare d'accordo se siete così diversi tra di voi?". I Colorfuliani rispondevano sempre: "Non è difficile andare d'accordo, basta apprezzare i colori degli altri". E così la vita su quel pianeta scorreva felice.
Un brutto giorno, però, successe una catastrofe: un meteorite molto grosso cadde su Colorful e solo poche persone riuscirono a scappare salendo sulla loro astronave prima del terribile impatto. Si salvarono solo una famiglia di bianchi, una di neri e una di gialli che si diressero verso la Terra. La Terra dall'alto sembrava così bella con tutti quei colori: l'azzurro del mare, il bianco delle nuvole, il rosso, il marrone e il giallo del terreno. Le famiglie atterrarono in tre punti diversi, ma furono tutte accolte dal più bello spettacolo che ci potesse essere: uno splendido arcobaleno gigante che li fece sentire come a casa.
A quell'epoca la Terra era disabitata e non fu facile per le famiglie procurarsi da mangiare, loro erano abituate ad aprire il frigo e a trovare tutto pronto, ma ora dovevano darsi da fare per raccogliere i frutti, cacciare gli animali, coltivare e, insomma fare tutte quelle cose che a noi sembrano facili, ma all'epoca erano tremendamente difficili. Passarono anni, poi secoli, poi millenni e la vita delle tre comunità continuava faticosamente sulla Terra. Gli uomini erano così impegnati a procurarsi da mangiare che si dimenticarono del pianeta da cui provenivano e nessuno poteva più immaginarsi come poteva essere una persona viola o grigia. Non solo, ma non avendo la possibilità di spostarsi dai loro villaggi, le tre comunità dei bianchi, neri e gialli non potevano avere nessun rapporto e, presto, si dimeticarono dell'esistenza degli altri.
Siccome gli uomini erano intelligenti, riuscirono dopo tanti anni ad organizzarsi un po' meglio e iniziarono ad utilizzare alcuni oggetti e a costruirsi qualche utensile per aiutarli nel lavoro. Impararono ad usare il fuoco, il calore del sole e ad addomesticare gli animali. Si costruirono delle case più comode e al riparo dal freddo e iniziarono a vestirsi in maniera più adeguata e anche paicevole da vedere. Insomma, ebbero meno difficoltà a procurarsi il cibo e finalmente, ogni tanto, potevano riposarsi alla sera e sedersi ad ammirare il tramonto. Finalmente la vita sulla Terra iniziava a diventare più comoda e alcuni uomini potevano dedicarsi a dipingere, altri a comporre poesie, altri ancora allo studio del cielo e degli attrezzi che potevano servire a tutta la comunità, alcuni iniziarono ad esplorare i dintorni dei loro villaggi. C'erano anche degli sciamani che vivevano da soli, si facevano tante domande ed erano stimati da tutti perchè erano persone molto sagge e tanti si rivolgevano a loro per chiedere un consiglio. Purtroppo, però, la memoria della vita su Colorful si era persa per sempre.
Un giorno alcuni esploratori che erano partiti mesi prima dal villaggio dei bianchi tornarono indietro con una notizia sconvolgente: dopo giorni e giorni di cammino verso est avevano visto delle altre persone e, sorpresa, avevano la pelle di colore giallo! La notizia fece scalpore, tutti gli abitanti del villaggio dei bianchi ebbero paura, si dicevano l'un l'altro: "Come è possibile che esistano altre persone e così diverse da noi? Come faremo ora? Saranno pericolosi?" Tutti discutevano animatamente, presi dal timore di questa scoperta, e si chiedevano cosa fare. I capi si riunirono in fretta e decisero che i gialli costituivano una minaccia per la comunità dei bianchi e andavano combattuti e sconfitti a tutti i costi. La popolazione era molto confusa e si rivolse ad uno sciamano molto bravo per chiedergli cosa fare. Lo sciamano riflettè per un po', poi rispose: "Non vedo nulla di male in quegli uomini gialli, credo che dovremmo mandare alcuni nostri uomini in missione presso di loro per conoscerli meglio e capire come vivono e cosa hanno di diverso da noi". I capi, però, non erano d'accordo, mandarono via lo sciamano dalla città e fecero una legge in cui si diceva che ogni persona avrebbe dovuto lavorare per la costruzione di armi con cui combattere i gialli, tutti i maschi si sarebbero dovuti addestrare alla lotta e allo scontro fisico e tutte le donne avrebbero dovuto organizzare i pasti per i soldati e gli ospedali per i feriti.
In breve tempo tutti si occuparono della guerra, dimenticando i campi, la caccia, il lavoro ed impegnandosi esclusivamente nella preparazione alla lotta. Nel frattempo anche nel villaggio dei gialli e in quello dei neri stava succedendo la stessa cosa, anche lì gli espoloratori avevano scoperto l'esistenza degli altri villaggi e si stavano organizzando per combatterli. E presto la guerra scoppiò.
Una notte i bianchi attaccarono il villaggio dei gialli che stavano dormendo, ma poche notti dopo anche i neri fecero la stessa cosa contro il villaggio dei bianchi. I gialli organizzarono una resistenza contro i bianchi che furono richiamati al loro villaggio per combattere i neri e, insomma, in breve tempo tutta la Terra fu in guerra; tutti combattevano contro tutti e ci furono molti morti e molti feriti. Ma la cosa più brutta era che nessuno pensava più a lavorare e, quindi, divenne difficile procurarsi da mangiare, la gente moriva di fame, si sviluppavano tante malattie e tutti erano molto, molto poveri. Anche perchè tanti soldi venivano spesi per fare la guerra, per costruire armi più potenti, per mantenere i capi e i fornitori di armi che, essendo le persone più importanti, dovevano mangiare tanto, vestirsi bene e vivere in enormi palazzi.
Questa storia durò per tanti, tanti anni, finchè un giorno un nuovo sciamano venne al villaggio dei bianchi, si avvicinò ad un gruppo di ragazzi che stava uscendo dalla scuola della guerra e mostrò loro un attrezzo molto strano: era un lungo cilindro sottile di metallo con pezzi di vetro alle estremità. I ragazzi lo guardarono incuriositi. Lo sciamano chiamò una ragazza vicino a sè e le disse: "Prendi in mano questo strumento magico e puntalo là verso l'accampamento dei soldati gialli". La ragazza eseguì con un po' di timore e vide una cosa sorprendente. Grazie a quello strumento magico poteva vedere ciò che succedeva nell'accampamento dei gialli come se ci fosse stata dentro. Piena di entusiasmo continuò a guardare e vide una scena che le sembrò incredibile: un soldato giallo stava ridendo in compagnia di un suo compagno. La ragazza si mise ad urlare: "Ho visto un giallo che rideva! Ho visto un giallo che rideva!" Tutti i suoi amici la presero in giro perchè a scuola insegnavano che i gialli sono cattivi, non hanno cuore e non sono capaci di ridere o di piangere. Allora la ragazza porse lo strumento magico ad un altro ragazzo e gli disse: "Se non mi credi, guarda tu stesso!" Il ragazzo si mise a guardare e vide una scena ancora più incredibile: sulle guance di un soldato giallo scorrevano molte lacrime e un altro soldato lì vicino tentava di consolarlo. Lo strumento magico passò di mano in mano in quel gruppo di ragazzi e tutti videro che i gialli erano molto simili ai bianchi, piangevano quando erano tristi, ridevano quando erano contenti, si abbracciavano quando volevano condividere qualcosa di speciale con un vero amico.
Lo sciamano regalò loro l'attrezzo magico, i ragazzi lo ringraziarono, poi corsero a farlo vedere al loro insegnante. Il maestro guardò perplesso lo strumento, lo provò e vide anche lui quello che stava succedendo nell' accampamento dei gialli. Pensò che sarebbe stato fantastico poterli spiare e conoscere in anticipo le loro mosse, quindi requisì lo strumento e lo portò di corsa ai capi del villaggio. Questi capirono che lo strumento sarebbe stato importante per combattere meglio e lo presero, ringraziando il maestro e dandogli tanti soldi.
I ragazzi però si resero conto di quello che stava succedendo e andarono dallo sciamano per chiedergli consiglio. Lo sciamano scosse la testa e disse: "Io sono vecchio, non posso fare molto. Se voi credete in quello che avete visto e credete che la pace sia importante per gli uomini, allora tocca a voi darvi da fare". I ragazzi si riunirono per studiare la situazione e presero una decisione: il futuro del mondo era nelle loro mani, avrebbero fatto tutto il possibile perchè le cose cambiassero. Quella notte entrarono di nascosto nel palazzo dei capi del villaggio e rubaronono lo strumento magico. Venuto giorno, andarono verso l'accampamento dei gialli con le mani in alto per dimostrare le loro intenzioni pacifiche. Le guardie gialle, però, appena li videro gli corsero incontro iniziando a picchiarli, poi li legarono e li portarono davanti al generale.
Il generale dei gialli si stupì di vedere ragazzi bianchi disarmati e chiese loro perchè fossero lì. Loro tirarono fuori lo strumento magico e mostrarono a tutti i soldati come avveniva la vita nel villaggio dei bianchi, fecero vedere scene di felicità, di tristezza, di affetto e spiegarono che non c'era alcuna diversità tra la vita dei bianchi e quella dei gialli.
Il generale che era ormai vecchio e stanco di fare la guerra decise di levare le tende, smettere di combattere e tornare a casa dove sua moglie lo aspettava da parecchi anni. I ragazzi andarono via insieme a loro e, arrivati al villaggio dei gialli, furono accolti con diffidenza, ma il vecchio generale spiegò: "Cari cittadini, io ho combattuto per molti anni per voi, prima contro i neri, poi contro i bianchi. Ho sempre creduto di farlo per difendere il nostro popolo dai nemici, ma questi ragazzi mi hanno fatto capire che non c'è nessun nemico, che anche i bianchi si comportano come noi ed è arrivata l'ora di smetterla di fare la guerra e incominciare a preoccuparci di tornare a lavorare, a procurarci più cibo, a trascorrere più tempo insieme con le nostre famiglie, con i nostri amici". E mostrò loro lo strumento magico con cui poteronono vedere i neri accampati fuori dal villaggio e scoprire con sorpresa che anche loro vivevano allo stesso modo, piangevano, ridevano e discutevano insieme.
Da lì in poi tutti i gialli capirono l'importanza di vivere in pace e iniziarono a firmare dei trattati con gli altri popoli. La guerra cessò e, finalmente, le persone tornarono ad occuparsi dei campi, del cibo, della ricerca e, di nuovo, della poesia, della musica e del divertimento. In breve tempo tutti ebbero da mangiare a sufficienza e si scoprirono nuove medicine per curare i malati. Gli sciamani vennero accolti nei villaggi e tutti si misero ad ascoltare i loro consigli saggi.
E i ragazzi bianchi si innamorarono delle ragazze gialle. Da loro nacquero molti figli color canarino, mentre dall'amore tra gialli e neri nacquero dei figli color amaranto che a loro volta si unirono a persone di altro colore facendo ritornare la Terra a quei bellissimi colori che c'erano una volta su Colorful: il blu, l'arancione, il verde chiaro, il bordeaux e tutti gli altri colori che conosciamo.
Ed è così che la Terra è diventata quello splendido posto che è oggi: pieno di persone di tutti i colori che si vogliono bene e sanno che le differenze sono belle perchè riempiono il mondo di colori, di gioia, di amore e che non c'è niente di più bello che sedersi insieme ad ammirare il tramonto.

Se voi credete in quello che avete visto e credete che la pace sia importante per gli uomini, allora tocca a voi darvi da fare

Pagina creata il:19/4/2003. Ultimo aggiornamento:19/4/2003

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